29 gennaio 2014
Siamo proprio sicuri che la Sovranità nazionale e Monetaria non c'entri nulla ? Claudio Marconi
BUDAPEST
- Il governo ungherese ha varato il terzo taglio delle bollette di luce
e gas. Dopo aver tagliato le bollette di luce, acqua, gas e nettezza
urbana del 20% nessuno si aspetterebbe che il governo ungherese
continuasse ancora a fare dei tagli e invece cio' che per molti rimane
qualcosa di impossibile sta diventando realta'.
Pochi
giorni fa, nel totale silenzio della stampa di regime ovunque in Europa
e specialmente in Italia, il governo ungherese ha deciso di tagliare
per la terza volta le bollette di luce e gas. Il taglio entrera' in
vigore ad aprile a poche settimane dalle elezioni. Sarà di non meno del
10%
Antal
Rogán, leader del Fidesz party (che e' al potere ed i sondaggi danno
vincente alle elezioni di Aprile) ha giustificato questa decisione col
fatto che in Ungheria i costi delle bollette erano tra i piu' alti in
Europa e le compagnie facevano profitti molto elevati sulle spalle dei
consumatori e quindi il governo ha deciso di effettuare questi tagli per
redistribuire parte di questi profitti alle famiglie ungheresi cosi da
poter avere piu' soldi da spendere.
A
tale proposito occorre ricordare che il governo ungherese sta lavorando
a un piano per rinazionalizzare le societa' produttrici di elettricita'
e gas cosi' da tenere i costi energetici al livello piu' basso
possibile.
Ovviamente
nessuno avrebbe da ridire su queste politiche di buon senso e non e'
una coincidenza che i poteri forti globalisti stanno facendo di tutto
per attaccare l'Ungheria e anche l'Unione Europea ha criticato questi
tagli perchè secondo gli strapagati parassiti che opreano a Bruxelles il
governo ungherese avrebbe danneggiato la concorrenza nel settore
energetico, ma fortunatamente tali attacchi non hanno avuto nessun
effetto.
Come
al solito la stampa di regime ha mantenuto una censura di tipo
sovietico su questa vicenda perche' come al solito conviene tenere gli
italiani nell'ignoranza visto che - se sapessero - pretenderebbero che
lo stesso fosse fatto in Italia e questo ovviamente non conviene alla
casta partitocratica italiana, che si limita ad accusare senza alcun
fondamento il governo ungherese di essere populista e xenofobo.
GIUSEPPE DE SANTIS - Londra.
Tratto da:http://www.ilnord.it
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