mercoledì 30 aprile 2014

Ma Quale Europa... Europa S.p.a

Credo che il seguente post non abbia bisogno di commenti ...almeno a me non piace diventare volgare quindi non lo commento

30 aprile 2014

VAN ROMPUY SHOCK: LE ELEZIONI EUROPEE SUPERFLUE,LE DECISIONI SI PRENDONO ALTROVE


Il Presidente del Consiglio Europeo  Herman Van Rompuy nel disinteresse degli Europei alle elezioni europee, riconosce l’istinto certo dei cittadini. In una intervista ha detto:
„la vera decisione“ avviene altrove e non in parlamento. Una tale aperta diffamazione di una presunta istituzione democratica, indica che la EU nella sua attuale struttura è un meeting- retrobottega autoritario e tale vuole restare.

Il Presidente della EU, il premio Nobel e poeta Herman Van Rompuy cosi ha detto dei suoi ricordi di una serata a Oslo: „Non scordero’ mai come Hollande ha stretto la mano della Merkel e come lei ha fatto un balzo. E’ stato un momento molto emozionante.“ (Foto: dpa)
In una intervista al Süddeutschen Zeitung il Presidente del Consiglio d’Europa,  Herman Van Rompuy ha gettato uno sguardo esausitivo sul significato che la democrazia oggi svolge nella EU. In breve: nessuno.
Nel gergo tecnocratico Van Rompuys, alla domanda, perchè c’è cosi poco interesse in Europa per le votazioni europee, ha detto:
„ C’è sempre stata scarsa partecipazione alle elezioni europee, dal 1979 ad oggi, ben prima della crisi finanziaria e della euro-crisi. I cittadini non erano cosi interessati perchè queste non hanno alcuna influenza sul loro quotidiano.“
Oggi è diverso, contrappone Van Rompuy al SZ:
„Si, l’Europa cambia il nostro quotidiano. E naturalmente il Parlamento europeo svolge un ruolo importante, se non altro da quando c’è il Trattato di Lisbona..Ma i cittadini sanno anche che le grandi decisioni non avvengono solo il Parlamento, ma anche
altrove.
 “
Il [quotidiano] SZ, sconvolto perchè avrebbe voluto sentire tutt’altro, ovvero che tutti come buoni democratici dovrebbero partecipare alle elezioni europee, chiede quindi: “oltrove , ma dove?“
Van Rompuy:
Nel Consiglio d’Europa, sotto i capi di stato e di governo. Al cittadino è molto chiara questa differenza, tra il Parlamento e coloro che veramente decidono.“
(…). Van Rompuy:
„Il risultato elettorale dipende da molti altri fattori, dalle sensibilità nazionali che non hanno nulla a che vedere con l’Europa o i candidati di punta.“
(…) Van Rompuy:
„Il Trattato di Lisbona prevede che ci siano trattative. Il Consiglio d’Europa nominerà qualcuno che parla con il Parlamento. Diciamo che io quindi mi confrontero’ con i desideri del Parlamento . Il Trattato prevede anche che ho bisogno di due maggioranze . Una in Parlamento. E, cosa estremamente importante, il Consiglio farà una proposta.“
(…) alla domanda sulla crisi, cosi Van Rompuy definisce la sua visione:
„L’Europa è altro. Ci sono 28 capitali. Alcune sono piu’ importanti di altre. E ci sono le Istituzioni europee. E dipendiamo dai mercati finanziari. All’inizio della crisi abbiamo avuto spesso l’impressione che i mercati fossero anch’essi nello spazio, in cui abbiamo fatto delibere…“
Questo significa che i popoli d’Europa non sono stati in quello spazio in cui i politici, i cui nomie le cui funzioni i cittadini spesso non conoscono,  hanno deciso il destino dei cittadni europei. I mercati, invece, da cui dipende la EU, hanno mostrato una forte presenza.
Il motivo di cio’ sta nel fatto che la EU nella sua forma presente non è altro che un sindacato lobbistico per i complessi partitici che agiscono a livello internazionale
Il modello del business sta nel fatto di illudere i cittadini di essere loro stessi a decidere del loro destino.
E per fare questo senza lavorare e affaticarsi troppo,  si è riunito il  cartello dei partiti dell’industria finanziaria. Insieme azionano il motore del debito: i complessi partitici si fanno finanziare i loro debiti dalle banche e per questo i “mercati” sono “nello spazio” se la faccenda si fa dura.
Bisogna lodare Van Rompuy, il burocrate di legnoche in Europa non avrebbe mai l’1% dei voti dei cittadini, per saper menare il can per l’aia. Il Parlamento EU non serve alla formazione delle volontà democratiche in Europa. E’ una riserva aggiuntiva delle Spa partitiche perchè per esprimere un “desiderio” al Consiglio, non servono 751 funzionari.
Nella logica di Van Rompuys basterebbe infatti che 28 parlamenti delle nazioni avessero un voto non vincolante, come quello del mostruoso Parlamento europeo.
Quindi si risparmierebbe denaro al contribuente europeo che potrebbe darlo per le cose per cui desidererebbe decidere privatamente, senza una tutela statale
(…) la frase di Herman Van Rompuys: „ al cittadino è molto chiara la differenza tra il Parlamento e coloro che veramente decidono.“ – è un appello al voto, che non ha bisogno di frivolezza dialettica.
Chi va a votare si rende scimmia, dato che gli viene chiarito prima del voto che il suo voto non vale nulla. Chi non va, rafforza tuttavia la frazione dei tecnocrati nella EU.

giovedì 24 aprile 2014

Tutti i Nodi Vengono al Pettine

La Grecia ora inchioda la Merkel: 

“Dacci 162 mld per l’occupazione nazista” 

Atene pronta a tutto contro la Germania

Berlino dovrebbe svenarsi per risarcire gli ellenici per i danni

dovuti all’aggressione della Wehrmacht. Il premier Samaras:

“Abbiamo un rapporto top secret”

Atene è pronta a prendersi la rivincita con Berlino. Quando il conto si fa salato, i greci cominciano a giocare duro. La Grecia iperindebitata e strozzata dal suo maggior creditore, la Germania passa al contrattacco con un rapporto top secret che fa tremare la cancelleria tedesca. Il governo ellenico pretende un maxirisarcimento di 162 miliardi di europer l’occupazione nazista durante la seconda guerra mondiale.
Una bomba per Berlino -  Una cifra così alta è il frutto di uno studio approfondito di una commissione di “saggi” (ce li hanno pure ad Atene) che dopo la lettura di trattati internazionale e soprattutto di diverse sentenze ha stilato il conto salatissimo. I 162 miliardi di euro equivalgono all’80 per cento del pil greco. Una somma del genere potrebbe mettere in sesto le casse del partenone e con le spalle al muro l’esattore tedesco. La Germania infatti di questi problemi non ne ha mai avuti, pur essendo una nazione perdente al tavolo della pace post-bellico. Per la sua posizione strategica sullo scacchiere europeo in piena guerra fredda, la Germania ha goduto di un condonno del 60 per cento del debito di guerra.
Conto salatissimo -  La stessa sorte non è toccata alla Grecia. Il premier greco, Antonis Samaras, che con i ministri degli Esteri e delle Finanze ha letto ed esaminato del rapporto frena. C’è la paura di indispettire di teutonici che tengono per la gola Atene essendo appunto Berlino il maggior creditore dello Stato ellenico. “La decisione se pubblicarlo sarà presa al massimo livello, e non è questo il momento di aprire un nuovo scontro con Berlino”, ha detto, citato da Spiegel online, un alto esponente greco. Nel conto rientrano le ingenti distruzioni che l’esercito tedesco seminò in tutta la penisola greca e anche gli orrendi crimini contro l’umanità cosumati durante l’occupazione. La Germania dovrebbe alla Repubblica ellenica, al valore attuale, circa 108 miliardi di euro per la ricostruzione postbellica imposta dai gravissimi danni dell’aggressione nazista e dell’occupazione. Più altri 54 per i prestiti coatti che dal 1942 al 1944 il paese occupato dovette versare all’occupante, senza mai ricevere nulla indietro,
Ribaltare il tavolo - Il silenzio che ha applicato il governo greco non gode di favori tra l’opinione pubblica greca. E i giornali spingono per ribaltare il tavolo con Berlino: “Il governo di coalizione attuale ha una responsabilità storica, dovrebbe rendere pubblici tutti i risultati dell’inchiesta e trovare una posizione su questo tema scottante che, nel momento in cui siamo sottoposti all’estremo pressing dei nostri creditori, può esplodere come una bomba“. Insomma ora la Merkel potrebbe prendersi in testa un bel boomerang a ritmo di sirtaki. La storia prima o poi estingue il suo debito. (I.S.)

martedì 1 aprile 2014

9 Nazioni Non sono Controllate dalle Banche dei Rothchild...Indovina Quali



Solo 9 Paesi hanno una Banca Centrale che non appartiene ai Rothchild!

Solo 9 Paesi hanno una Banca Centrale che non appartiene ai Rothchild!

🕔31.mar 2014
 
Di Attilio Folliero

Sono solamente 9 i Paesi che hanno la Banca Centrale che non appartiene ai Rothschild. Sono: Cina, Russia, Iran, Venezuela, Ungheria, Siria, Cuba, Islanda e Corea del Nord. Tre di questi Paesi, nell’ordine Russia, Iran e Venezuela, sono anche le tre più grandi riserve energetiche del mondo, considerando le riserve di petrolio, gas e carbone.

Direttamente o indirettamente tutte le altre banche centrali appartengono o sono controllate dai Rothschild.

Ci sono addirittura quattro banche centrali che sono quotate in borsa: le banche centrali di BelgioGreciaGiappone e Svizzera. La Banca centrale di Grecia oltre che essere quotata alla Borsa di Atene è quotata anche alla Borsa Tedesca. Da queste brevi considerazioni, penso sia comprensibile a tutti perchè i paesi che hanno una banca centrale indipendente siano costantemente attaccati mediaticamente dai media di tutto il mondo, tutti al servizio ovviamente delle grandi potenze imperialistiche dell’occidente.

Tutti questi paesi sono praticamente inseriti nell’asse del male, tutti i loro governi sono per i media occidentali delle “dittature” ed in tutti ci sono tentativi di destabilizzazione.

Si comprende anche perchè Russia, Iran e Venezuela siano costantemente “presi di mira” dai media internazionali. Oltre che avere la Banca Centrale indipendente dai Rothschild sono anche le tre più grandi riserve energetiche del mondo.

Quando una Banca Centrale disegna la politica economica e monetaria del proprio paese sta pensando ai benefici per il suo popolo o ai benefici per i propri azionisti?

Scontata la risposta: pensano ai benefici per i propri azionisti. Si comprende perchè un Paese come il Belgio possa stare per mesi (esattamente 18) senza un governo, perchè in sostanza il ruolo del governo è relativo.

Si comprende perchè un paese come Grecia è completamente in balia della Troika, ossia del Fondo Monetario Internazionale (FMI), della Banca Centrale Europea (BCE) e della Commissione Europea (CE).

E l’Italia? La maggior parte degli italiani pensa che la Banca d’Italia, ossia la Banca Centrale dell’Italia appartenga allo Stato! 

Invece, come tutte le banche centrali del mondo, escluse quelle dei 9 paesi citati sopra, la Banca d’Italia appartiene ai propri azionisti. L’elenco completo degli azionisti della Banca d’Italia è consultabile nel sito stesso della Banca d’Italia, all’URL: http://www.bancaditalia.it/bancaditalia/funzgov/gov/partecipanti/Partecipanti.pdf

Da tale documento, in linea, si evince che le due principali banche italiane, Intesa San paolo e Unicredit hanno il 52% delle quote; Inps e Inail, enti statali, hanno quote irrilevanti. 

Ovviamente nel capitale delle grandi banche italiane, che controllano la Banca d’Italia, rientra quello dei Rothschild. 

Povera Italia! 

Poveri italiani!